DANCE AGAIN
( Jennifer Lopez ft. Pitbull )

di Ellen


Parte 1

 

Always remember …
You will live
You will love
You will dance again

 

Circa 3 mesi dopo il Noche Y De Dia,
Narita, ore 21:00

 

Collegò il telefono al quadro comandi della turbo 2000 cavalli, selezionò il numero di telefono di 002 e poi, mise in moto e partì verso l’aeroporto …
Il telefono iniziò a squillare e qualche attimo dopo l’amico gli rispose …
-Hey, dimmi. Che c’è? – gli chiese con voce infastidita senza neanche salutarlo …
Joe aggrottò la fronte: non aveva neanche iniziato a parlare e 002 era già contrariato?!
-Jet, possibile che ogni volta che ti chiamo mi rispondi con lo stesso tono infastidito? –
-Uhm … - mugolò, riflettendo un attimo sull’asserzione di 009 … - … forse è perché mi chiami sempre nel momento sbagliato! –
Rassegnato, scosse la testa … - Ogni volta? –
-Beh … al contrario di te, nel tempo libero, io mi trovo spesso delle occupazioni alternative! –
-Fammi indovinare … mora con gli occhi scuri? –
A Link sfuggì una risatina … -No! Rossa, occhi verdi e molto prosperosa! –
-Ottimo … - divertito, scosse rassegnato la testa …
-Sì! Però, ora dimmi perché mi hai chiamato! Non ho tempo da perdere in chiacchiere! – concluse, ansioso di riagganciare …
-A dire il vero, è una storia un po' lunga … e poi, non so se mi crederesti … - mormorò sovrappensiero, ripensando a quell’insolito pomeriggio …
Ci fu un attimo di silenzio e poi … -E allora perché diavolo mi hai chiamato?!? Per farmi perdere tempo?! – ringhiò irritato, sbuffando … -Forza, parla! Altrimenti riattacco!  –
-Ok … - sospirò … - Ti racconterò cosa è successo … -

 

Narita, ore 17:00,
quattro ore prima

 

Guardò l’ora sul cruscotto dell’auto: era ampiamente in anticipo … l’aereo di Françoise, proveniente da Seoul, sarebbe arrivato a Narita soltanto alle nove e mezzo perciò … 
… andrò a prendere un caffè …
Parcheggiò la turbo 2000 cavalli in uno dei numerosi parcheggi della città e poi, giusto per perdere un po' di tempo nell’attesa, si diresse a piedi verso il centro in cerca di un bar dove fermarsi … nel tragitto però, si imbatté in una piccola fiera dai colori vivi ed accesi e dai profumi speziati ed inebrianti …
Che strano … una fiera dell’America del sud proprio qui a Narita … mah!
Incuriosito dalla cosa, decise di ritardare il proprio caffè e di dare prima un occhio a quelle bancarelle …
Spezie … stoffe … pupazzi cuciti a mano …
Sorrise, inspirando il profumo di cannella, pimento e cumino che si sentiva nell’aria …
… che buon profumo …
Camminando attraverso la folla e scansando la gente che si stava riversando sempre più sulle piccole e preziose bancarelle, senza accorgersi, si ritrovò casualmente proprio di fronte ad una di esse, ma …
-Salve! – una bella ragazza dai tipici lineamenti sud americani, gli sorrise …
-Salve … -
-In cosa posso aiutarti? –
-Ecco io … - … non sapeva cosa dire, visto che era finito lì per puro caso e non per interesse …
-Cercavi un buon profumo per la tua innamorata? Magari … per una serata intima! – Spiazzato dal tono forse fin troppo confidenziale della ragazza, si ammutolì e, in imbarazzo, si irrigidì leggermente … suscitando così, nella giovane venditrice, un’espressione divertita … -Su, non ti vergognare! Non c’è niente di male a desiderare di inspirare un certo profumo sulla pelle della propria amata mentre la baci!  -
Joe sgranò gli occhi, arrossendo leggermente … anche se non era certo senza esperienza e per diverse ragioni era venuto a contatto con varie culture e tradizioni, le sue origini incidevano molto sul suo modo di essere e per questo non amava troppo i discorsi così diretti ed espliciti, in particolare se fatti pubblicamente e con persone sconosciute …
La ragazza se ne accorse e scoppiò a ridere ... –Scusami! Non volevo essere così sfrontata! – tornò seria e poi, gli porse la mano … -Piacere! Il mio nome è Marina e vengo da Bogotá! E come puoi vedere … vendo fragranze! –
009, finalmente, si riprese e le strinse la mano … -Piacere Marina, io mi chiamo Joe Shimamura.–
-Joe Shimamura? … sei giapponese? –
-Beh … non proprio … mia madre era giapponese … mio padre americano … -
-Ah, ecco! Ora mi spiego i tuoi lineamenti così particolari! – lo guardò intensamente negli occhi e poi, esordì inaspettatamente … -E la ragazza di cui sei innamorato che origini ha? –
-Veramente io … - deglutì nervosamente … - … non sono … fidanzato … -
-Questo lo so … infatti, ho detto innamorato … - asserì con semplicità disarmante, continuando a guardarlo …
Il ragazzo annichilì …
Accortasi del suo più che lecito turbamento, la ragazza abbassò gli occhi e si morse un labbro … -Avevo dimenticato di dirti che … sono anche brava a leggere l’anima delle persone! – piegò le labbra in un sorriso e poi, prese una boccetta che stappò … - Questo, sarebbe perfetto su di lei … - gliela porse affinché l’annusasse … 
Joe, sempre più stordito dalle sue parole, stentava a riprendersi, ma il buon profumo di vaniglia che provenne dalla piccola bottiglia lo fece riscuotere …
-Che ne dici? Non sarebbe … perfetto sulla sua pelle bianca e candida come la luce della luna? –
-Ec-co … - … non sapeva cosa dire: era troppo confuso e intontito, oltre che molto imbarazzato, per riuscire a mettere due parole assieme!
-Fidati … io me ne intendo di certe cose … Prendile questo e la farai felice …  – così, senza aspettare che lui gli desse l’assenso, gli impacchettò il profumo e glielo diede … -Prego … -
Così, incapace di opporsi a fatto ormai compiuto, non gli restò che assecondare la giovane colombiana … -Va bene … quanto … ti devo? –
-648 yen! –
Annuì, prendendo con movimenti rigidi il portafoglio dalla tasca dei pantaloni e poi, porgendole il denaro …
-Tieni! Questo è il resto! –
-N-no, non importa … tienilo pure … - farfugliò stravolto …
-Ok! Allora ti farò un regalo! - prese un’altra boccetta … - … dammi il collo! –
-Eh? – aggrottò la fronte …
-Sì, il collo! Ti spruzzo un po' di profumo! –
-N-no … n-no … grazie … io non porto profumo! –
-Ma questo è un profumo speciale … - sorrise sorniona … - … serve a risvegliare i sensi …! -
-Ah … - la guardò di sbieco … non che si pensasse irresistibile, ma non si poteva di certo neanche lamentare … - … comunque, non importa … -
-Sì, che importa! Fidati! – balzò quindi fuori, da dietro la sua bancarella, e gli si avvicinò e, con movimento repentino, gli spruzzò l’essenza sul collo … -Ecco fatto! Il suo effetto durerà circa sei ore! Ora puoi andare! -
E così, senza farselo ripetere due volte, la salutò e, traumatizzato da quella ragazza fin troppo esuberante ed inquietante, se la diede a gambe levate!

 

Ma chi diavolo era quella ragazza?!
Continuando a pensare a quella misteriosa e bizzarra donna, senza prestare troppa attenzione a ciò che lo circondava, si mise a sedere ad uno dei tavoli vuoti del primo bar in cui si era imbattuto …
-Buonasera signore, cosa posso portarle? –
Sovrappensiero come era, 009 trasalì … -Ehm … s-sì, mi scusi … buonasera … vorrei un caffè … grazie … -
-Sì, certo … glielo porto subito! - gli sorrise e se ne andò con il suo ordine …
Alcuni minuti dopo, la ragazza tornò con il suo caffè e … -Prego signore … - insieme alla tazzina però gli consegnò anche un bigliettino …
Joe prese quindi il foglio e lo guardò: sopra c’era scritto un nome e un numero di telefono …
Perplesso, si voltò verso di lei che si limitò a sorridergli maliziosamente e a fargli l’occhiolino prima di andarsene via …
Questa poi …!
Cercando di far finta di niente, ripiegò il foglio e lo rimise sotto il piattino con nonchalance …
Con un certo nervosismo ed imbarazzo, alzò gli occhi per guardarsi attorno e vedere se qualcuno avesse visto l’accaduto, ma con sua grande sorpresa si accorse invece che, incuranti di tutto, un paio di ragazze, sedute ad un tavolo accanto al proprio, lo stavano sfacciatamente spogliando con lo sguardo …
Ma …?!
Estremamente a disagio per l’atteggiamento strano di quelle due e della cameriera, decise di bere rapidamente il proprio caffè e di andarsene subito, ma proprio in quel momento entrò nel bar una bella ragazza straniera, mora, con gli occhi verdi e con indosso un leggero abito azzurro, corto, di seta con stampa a piccoli fiori bianchi, che appena gli passò accanto, incomprensibilmente, si voltò verso di lui e gli chiese in inglese se potesse accomodarsi al suo tavolo …
Ancora stordito per gli eventi recenti e preso alla sprovvista dalla situazione, annuì senza pensarci e le fece segno di accomodarsi …
-Hi … I’m Jenny … what’s your name? –
-Hi … I’m Joe … -
-So fucking sexy name … exactly like you … -
Interdetto dalla sua affermazione, fin troppo audace e sfacciata per i suoi gusti, alzò un sopracciglio, ma prima che potesse replicare in qualsiasi modo, Jenny, approfittandosi che nessuno li stesse osservando in quel preciso momento, si sfilò con grande agilità gli slip e li posò sul tavolo di fronte a lui, fissandolo dritto in volto e mormorando lussuriosa … -Fuck me … -
009 impallidì, sbiancando come un lenzuolo, e senza bere il caffè, si alzò bruscamente, farfugliando qualche parola … -S-ssorry but … I must to go now … B-bye … - così, sconvolto, si diresse verso la cassa per pagare, lasciandola lì senza grandi complimenti …
-Un caffè. Quanto le devo? –
-Per lei, signore … niente … - sussurrò la cassiera, guardandolo intensamente e passandosi lasciva la lingua sulle labbra …
Il ragazzo aggrottò la fronte … - … grazie, ma … preferirei pagare … - così, le pose una banconota di grosso taglio … -Non importa il resto … va bene così … -
-Ma … -
-Va bene così! – ribadì, piegando la bocca in un sorriso alquanto forzato …
-È proprio sicuro …? – la ragazza si sbottonò alcuni bottoni della camicia, scoprendo intenzionalmente la spallina del reggiseno in pizzo color avorio …
-S-sì … - rosso in volto, iniziò a balbettare … - … s-scu-si ma … d-de-vo … an-dare … - così, senza aspettare oltre, si diresse a passo svelto verso la porta ed uscì!
Ma dove diavolo sono finito?!?
… nel secondo girone dell’inferno?!?
Guardò l’insegna del bar …
Chandelier … uhm …
Se mai tornassi da queste parti, devo ricordarmi di evitarlo …
Sospirando estenuato, si infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e tornò verso l’auto …

 

Giungere a destinazione non fu proprio semplice perché durante il tragitto di ritorno, non solo molte donne e ragazze gli rivolsero sguardi maliziosi ed intensi, ma qualcuna di esse, tra le più sfacciate, gli si erano addirittura avvicinate per dargli il numero di telefono o per fargli qualche avance pesante … tuttavia, alla fine, riuscì nella sua impresa ed arrivò, incolume, fino al parcheggio! Dove, dopo aver pagato il ticket per la sosta, prese l’ascensore che lo avrebbe portato al piano in cui aveva lasciato l’auto…
-Aspetti! – gridò una bella ragazza giapponese, su un paio di tacchi a spillo molto alti, vestita e truccata di tutto punto con appresso trolley e borsa …
-Sì, prego! – senza riflettere, si piazzò subito davanti al sensore delle porte dell’ascensore affinché restasse aperto e la ragazza potesse entrare con tutta calma …
-Grazie mille! –
009 le sorrise gentilmente … -Prego! A che piano va? –
-Al sesto, grazie! –
Spinse il tasto del suo e del proprio piano e le porte si chiusero e … tutto ad un tratto, dopo alcuni istanti, la giovane gli si avvicinò decisa, guardandolo con espressione dissoluta mentre iniziava a sbottonarsi la giacca e poi, alcuni bottoni della camicia, lasciando intravedere non solo la biancheria, ma anche una generosa parte del seno bianco e sodo …
A palmo aperto, gli pose le mani sul torace e lo spinse verso la parete, dicendogli sfrontata … -Sei così sexy … -
Lui ammutolì, sgranando sconvolto gli occhi mentre, imperterrita, lei gli sorrideva e faceva aderire in modo indecente il proprio corpo al suo …
-Scusi, ma … - prima che potesse dire altro, la giovane iniziò a sbottonargli con irruenza la camicia e, con voce roca, gli sussurrò … -Prendimi … qui … adesso … -
Nonostante fosse rimasto con la mente lucida, la sua proposta indecente lo sconvolse e lo paralizzò sul posto, ma il fato fu buono con lui e, per sua fortuna, le porte dell’ascensore si aprirono proprio in quel momento! Così, con movimento lesto e un po' brusco, si liberò di lei e, ancora scioccato, giusto in tempo prima che le porte si richiudessero alle proprie spalle, uscì di corsa da lì …
Joe sospirò di sollievo e, preoccupato, si guardò attorno …
… per fortuna non c’è nessuno …
… e soprattutto nessuna donna!
Quindi, si riaccomodò la camicia e andò verso la propria auto …
… devo ricordarmi, d’ora in avanti, di non prendere mai più l’ascensore, ma le scale!
Entrò in auto e, bisognoso di parlare con qualcuno per sfogarsi e magari farsi chiarezza su quegli ultimi ed assurdi eventi di cui era stato sfortunatamente protagonista, prese il telefono …

 

Sulla strada per l’aeroporto di Narita,
ore 21:20

… silenzio …
-Jet? Hey, mi hai sentito? –
… ancora silenzio …
-Jet? Ma ci sei? –
… o te ne sei andato a divertirti, lasciandomi qui nei guai?
-Sì … ci sono … -
-E? –
-E cosa?!? –
-Come cosa?!? Hai sentito quello che ti ho raccontato?! –
-Sì! E allora? Normale amministrazione per te! –
-Stai scherzando?! –
-No! Quando correvamo in Formula Uno ho visto fare di peggio alle tue fan! -
-Ma Jet! Non puoi paragonare le due cose! –
-E perché no? Ti sei dimenticato delle due racing queen che trovasti nude nel tuo letto dopo la vittoria a Spa? E di quella giornalista che, dopo averti intervistato, bussò alla porta dell’albergo dove pernottavi a Dubai, indossando solo uno striminzito, praticamente inesistente, completo nero trasparente? O ancora quella fan che si tolse la maglietta quando passasti a firmare gli autografi? E ti vorrei ricordare che non indossava intimo! –
-No … non me ne sono scordato, ma era un frangente totalmente diverso! –
-Se lo dici tu! –
-Jet! Non è normale! – concluse esasperato, parcheggiando in uno dei posti auto dell’aeroporto …
-Ribadisco: se lo dici tu! E comunque … perché mi hai chiamato? Per raccontarmi di tutte le tue conquiste giornaliere?! –
-Certo che no! –
-E allora perché? –
Joe restò un attimo in silenzio …
… non capisci o non vuoi capire quale è il problema?!
-Allora? – lo incitò svogliatamente Jet … -Guarda che non ho tempo da perdere ancora con te! –
… ammettilo: lo stai facendo apposta! Hai capito benissimo quale è il problema e ti stai divertendo a girarci intorno per farmi impazzire! E soprattutto … per farmelo dire apertamente!
Senza grosse alternative, si fece quindi coraggio … -Io credo che … quel profumo … quello che mi ha spruzzato la ragazza colombiana, abbia … come dire … degli effetti collaterali … -
-Cioè? Fa trapelare il tuo testosterone a palla? –
-Tipo … non so, ma … fa qualcosa alle donne che mi circondano … le rende … -
-Assatanate di sesso? –
-Tipo … - mormorò disperato …
-Ah … - ci fu di nuovo un attimo di silenzio e poi … -Fammi capire … hai paura che ti salti addosso? –
Sospirò, portandosi le mani al volto e mugolando un sì imbarazzato …
-Ah … - scoppiò a ridere …
-Jet! Sono serio! – mugolò contrariato …
-Anche io! – disse ridendo …
-Non parrebbe! – guardò nervosamente l’ora … a momenti, il suo aereo sarebbe atterrato e lui era ancora in auto, smarrito e confuso, senza sapere cosa fare! 
-Ma dai! Stai parlando di Fran! Miss autocontrollo ed integrità morale! –
-Jet! Se è il profumo a causare quelle reazioni, non centra essere miss autocontrollo ed integrità morale! Dà libero sfogo ai propri istinti! E basta! –
-Uhm … hai ragione … - rifletté un attimo … - Beh … allora vedi il lato positivo: l’unico motivo per cui non è successo ancora nulla tra voi due è perché lei è diversa dalle tue ex e non si butta da sola nel tuo letto quindi … -
-Jet! Non dire cazzate! – ringhiò furioso …
-E tu vedi di calmarti! –ribatté irritato l’altro … -Guarda che sei stato tu a chiamarmi! -
-Calmarmi? Ma se è come dico, non posso andare a prenderla! –
-E che fai? La molli a Narita, da sola e stanca a quest’ora?!? Va bene che non è una sprovveduta e sa badare a sé stessa, ma … –
-A dire il vero, sarebbe la cosa migliore … -
-Io spero che tu stia scherzando … -
-No … -
-Ma dai, Joe?! Pensi veramente che la nostra piccola Fran perda ogni controllo e ti scopi?!? –
-Jet. Non usare quel termine con lei. –
-Perché? Françoise e scopare nella stessa frase non ci stanno?! Guarda che non è un essere asessuato, al contrario di quanto tu possa pensare di lei! -
-Io non penso che sia un essere asessuato! E comunque, falla finita con questi discorsi idioti e dimmi piuttosto cosa fare! -
-Vuoi che ti dica che fare? Tu vuoi un consiglio da me?! – chiese attonito, riflettendo ancora scettico sulla sua prima affermazione … Joe infatti tendeva troppo spesso a vedere 003 come una creatura diafana e verginale, perdendo di vista il fatto che, seppur molto speciale e piena di qualità, l’amica fosse invece una donna come tutte le altre …
-Sì! E anche rapidamente, vista l’ora! –
-Ok! Allora, per me dovresti andare! E senza alcuna esitazione! –
-Dici davvero? – chiese perplesso …
-Sì! Secondo me stai solo esagerando! E poi, comunque, se fosse come dici tu e accadesse qualcosa … sarebbe solo la tua notte fortunata! –
-Jet. –
… sei un idiota …
-Sì? –
-Vabbè, lascia stare. Mi arrangio da solo. –
-Uhm sì … mi sembra una buona idea … - mugolò, sbadigliando … -Senti, ora che ti ho aiutato, posso tornare a divertirmi? –
Aiutato?! E tu pensi veramente di avermi aiutato?!?
-Sì, vai pure … -
-Grazie! A proposito … - fece una pausa … - … come si chiamava quel bar dove ti eri fermato? -
-Jet, vai al diavolo! – gridò esasperato, riattaccando bruscamente mentre l’ultima cosa che sentiva era la risata dell’amico!
E ora che faccio?
Se è veramente il profumo …
Chiuse gli occhi e reclinò la testa all’indietro …
… non posso andare da lei!
Altrimenti …
Riaprì di scatto gli occhi, scuotendo la testa e scacciando quei pensieri poco consoni su di lei …
… devo pensare a qualcosa …
Ma prima che potesse farlo, il suo telefono iniziò a suonare …
Guardò lo schermo …
Oh no …
… Françoise!
Imbambolato e confuso, restò a guardare il cellulare per alcuni istanti finché, ormai con le spalle al muro, decise di prendere la situazione in mano … -Pronto … -
-Pronto, Joe! Sono Fançoise! Sono atterrata adesso! Dove sei? – esordì allegramente, con tono leggermente nasale …
-Ehm … - esitò un attimo … - … al parcheggio … arrivo … aspettami al gate d’uscita … -
-Va bene … ma se vuoi ti vengo incontro! –
-No … non c’è problema … aspettami lì … -
… è meglio se c’è gente intorno a noi …
Così riagganciò e scese dall’auto …
… forza … andiamo e speriamo bene …

Parte 2

 

Si diresse quindi verso il gate e alcuni attimi dopo, la vide … era in piedi, vicino alla porta, con la borsa e il suo trolley … vestita con un paio di jeans scuri ed attillati, una maglietta bianca, una giacca avvitata e dal taglio molto sbarazzino, con maniche a tre quarti di color rosa pastello e un paio di decolté con il tacco, dello stesso colore della giacca …
Appena lo vide, 003 gli sorrise e lo salutò … -Ciao Joe! –
-Ciao … - sussurrò appena, standole ad una certa distanza …
… perlomeno non indossa né una gonna né una camicia …
Notando il suo atteggiamento strano, Françoise lo guardò preoccupata … -Tutto a posto, Joe? –
-S-sì … andiamo? – si avvicinò e, con movimento nervoso e repentino, le prese il trolley di mano e si avviò verso la porta, lasciandola a bocca aperta …
… mi sento un’idiota …
Aprì l’auto e mise il trolley dietro al sedile del passeggero …
-Prego … - le disse togliendosi e facendole segno di montare in auto …
-Grazie … - mormorò timidamente, accomodandosi …
Joe però, esitò un lungo attimo prima di entrare anche lui e …
-Joe, ma … è tutto a posto? C’è qualcosa che non va? – gli chiese sempre più preoccupata …
-N-no … è tutto a posto … -
… più o meno …
E così, facendosi coraggio, montò in auto e mise in moto …
… speriamo bene …
Tuttavia, al contrario dei suoi timori, nonostante fossero in macchina già da qualche minuto, Françoise sembrava tranquilla nei suoi confronti e così, lui rilassò finalmente i nervi …
-Etchi! – starnutì, prendendo dalla borsa un fazzolettino di carta …
-Ti sei ammalata? – chiese perplesso …
Annuì … -Credo di aver preso una frescata mentre eravamo all’aperitivo al ventiseiesimo piano di quel palazzo a Seoul … -
- … ventiseiesimo piano! Ah, però! Te la spassi! – la prese bonariamente in giro, un po' più a suo agio …
-Ah ah … spiritoso! La prossima volta vacci tu, al posto mio, a seguire una noiosissima conferenza sui materiali di nuova generazione in ingegneria biomedica! –
-Perché? Non ti sei divertita? Siete andati anche a fare un aperitivo in cima ad un grattacielo! –
-Ribadisco: spiritoso! Etchi! – si soffiò di nuovo il naso … -Devo prendere qualcosa urgentemente! Non respiro! Ho il naso completamente tappato! –
-Cerco una farmacia? –
-No, non importa … - aprì la borsa e tirò fuori un piccolo e stretto contenitore a forma di cilindro … che aprì e da cui provenne subito un forte odore di eucaliptolo … -Basterà questo … - inspirò profondamente … - … ora va meglio … - mormorò riponendolo via ... –Comincio a sentire di nuovo gli odori! -
-È miracoloso! Di cosa si tratta? –
-Semplice eucaliptolo! – inspirò a pieni polmoni, felice di riuscire a respirare di nuovo, ma all’improvviso percepì un profumo deciso e sensuale e … -Cosa … cosa è questo profumo? –
Joe si irrigidì violentemente, inchiodando bruscamente al semaforo rosso …
-Q-qu-ale? –
-Non lo senti …? -
Il tono della sua voce era diventato basso e strano …
-N-no … -
003 inspirò nuovamente e, inconsciamente, chiuse gli occhi mentre sentiva la testa girare vorticosamente e uno strano calore pervaderle il corpo …
-È … così … - sussurrò intontita … - … invitante e … sexy … -
-Ah. – tornò il verde e, agitato, schiacciò il pedale dell’acceleratore con un po' troppa enfasi, sgommando involontariamente e facendo prendere loro un piccolo contraccolpo, ma ormai era troppo tardi …
Françoise si voltò infatti verso 009 con occhi appannati e leggermente dilatati, sporgendosi poi, in sua direzione … -Uhm … è tuo … - mugolò con voce sensuale …
Oh.Mio.Dio.
-N-no … t-ti … stai sba-gliando … -
Scosse la testa … -Non direi proprio … -
Aiuto. Qualcuno mi salvi.
Non poteva permettersi di restare da solo in auto con lei! O sarebbe accaduto il peggio … perciò, si guardò rapidamente attorno: aveva bisogno di un luogo affollato e spazioso al più presto!
Fu allora che, disperato e nel panico più totale, vide l’insegna lampeggiante di un locale e gli venne una folle idea … -Senti, ma … se ci fermassimo a bere qualcosa in quel locale? –
-Eh? –
Svoltò bruscamente e si fermò proprio davanti al nightclub dal nome alquanto particolare …
-Black Hole …? – mormorò sovrappensiero, guardando interdetta il nome del posto …
- … sì … che ne dici? –
Sì, lo so … non è il genere di locale dove ti porterei in una situazione normale, ma …
… è meglio se stiamo in mezzo alla gente … e questo al più presto!
Così, cercò un posto dove fermarsi e poi, senza quasi aspettarla, scese rapidamente dall’auto, dirigendosi di passo svelto verso il bar …
Appena varcarono l’entrata, senza badare agli sguardi che diverse donne gli stavano già lanciando, il ragazzo tirò un sospiro di sollievo e cercò subito un tavolo che fosse il più centrale possibile … sperando che la cosa, in qualche modo, frenasse gli istinti alterati della ragazza…
-Che ti va di bere? –
-Non so … a te cosa va? – sussurrò con tono velato …
-A … me? –
Annuì, fissandolo intensamente negli occhi …
… è meglio che tu non lo sappia …
-Un gin toniq! -
- … soltanto? –
-Dici … che è meglio della vodka? – chiese con tono agitato, facendo finta di non aver colto l’allusione …
-Non era proprio ciò che intendevo peròse proprio la metti così … allora, perché non dello champagne? –
… sì.
La metto così.
Altrimenti, rischio di non rispondere delle mie azioni.
-Champagne? –
Annuì di nuovo, passandosi sensualmente una mano sul collo e attirando così il suo sguardo sempre più confuso e turbato …
-Beh, ecco …non credo che qui abbiano dello champagne … lo vedo più un posto da tequila … gin … rum … forse, tuttalpiù, vodka …  - si guardò nervosamente attorno …
Tavoli e sedie in legno, con qualche rifinitura in pelle chiara … luci soffuse … toni di voce sull’alto andante … fumo di sigaretta … musica commerciale … 
… no, decisamente è l’ultimo posto in cui ti avrei portato normalmente …
- … preferivo dello champagne, ma … va bene anche della vodka … -
-Ok. – colse così subito la palla al balzo e chiamò il cameriere …
-Sì, cosa posso portarvi? –
-Avete della Volì? -
-Sì. -
-Allora, una bottiglia intera. – asserì deciso.
Il ragazzo lo guardò un attimo perplesso e poi, guardò con la coda dell’occhio Françoise … -Una bottigliaintera? –
Annuì …
… sì, la devo stendere …
… e non come pensi tu!
-Va bene … signore! – concluse divertito, sghignazzando e andandosene via …
… ottimo, adesso il cameriere pensa pure che ho ordinato una bottiglia intera di vodka per farla bere e approfittarmi di lei …
… uhm …
Senza accorgersene, sbuffò esasperato …
-Che c’è? Come mai sbuffi? –la sua voce lo fece ritornare in sé …
-N-nniente … scusa … è solo che … -
… il cameriere pensa che io abbia delle intenzioni poche serie nei tuoi confronti, ma non è così e …
-È solo che? –
-È solo che … -
… perché non ho mai la battuta pronta come Jet?!? Lui avrebbe saputo subito cosa rispondere! Maledizione!
Lei lo guardava con aria interrogativa, in attesa di una risposta …
-Ehm … - ma fortuna volle che il cameriere arrivasse giustappunto con l’ordine …
-Prego … - gli mise sul tavolo la bottiglia di Volì e due bicchieri tumbler alti e stretti …
-Grazie … -
-Prego, signore … - gli mormorò con un sorriso sornione, prima di lasciarli soli …
-Vodka Volì … - sussurrò guardando l’etichetta … - … l’ho già sentita … è molto famosa? –
-Sì, abbastanza … va molto di moda alle feste VIP … -
-Ed è pregiata? –
-Diciamo che è un buon compromesso … -
… soprattutto in locali come questo …
-Ho capito … - mormorò, osservandolo riempirle il bicchiere quasi fino al bordo … - Ho bevuto una volta sola la vodka … -
-Ah, sì? E quando? –
-All’ultimo anno delle superiori … durante la gita di fine anno … prima che i Black Ghost mi rapissero … -
Joe ammutolì, guardandola spiazzato …
Françoise abbassò lo sguardo, prendendo il proprio bicchiere … poi, con tono leggermente assente, continuò con il suo discorso … -Eravamo all’Hard Rock Caffè di Barcellona … c’era tutta la classe e i ragazzi decisero di ordinare della vodka … - fece una pausa, guardando ipnotizzata il proprio bicchiere colmo … - … al secondo bicchiere, molte ragazze, iniziarono ad essere più … sciolte … tanto che alcune iniziarono a flirtare con i ragazzi della nostra classe, anche con quelli che non avevano mai considerato … altre invece, con dei ragazzi che erano lì a bere per i fatti loro … al terzo bicchiere, obnubilate dall’alto tasso alcolico nelle vene, avevano iniziato a baciare tutti quelli che si avvicinavano … - alzò lo sguardo verso di lui … - … un mio compagno di classe, con cui ero abbastanza amica, mi confessò che … non c’è modo migliore della vodka per far sballare una ragazza e approfittarsi di lei … -
-Ah. –
… dimmi che ti sei fermata al primo bicchiere e non ti sei fatta confondere dall’alcol, per favore …
Lei però, non potendo leggere la sua mente, seguì il filo dei propri pensieri e, schietta, lo guardò dritta negli occhi … - … la pensi anche tu così? –
-Eh?! Ma certo che no! – rispose prontamente con tono agitato ed espressione di chi era stato preso in flagrante … - Io e Jet bevevamo spesso vodka quando correvamo! … cioè, non quando correvamo … -rise nervosamente … - … intendevo dopo! Quando avevamo finito la gara e volevamo festeggiare la vittoria! –
-Insieme a delle ragazze, suppongo … -
-No, no! Da soli! – aggiunse concitato …
… non ho mai detto tante idiozie tutte assieme come in questo momento …
… io e Jet che beviamo vodka per festeggiare … ma quando mai?!
-Davvero? Non vi facevo due tipi da andare a bere vodka … insieme e senza compagnia … o meglio … - gli sorrise … -Jet ce lo vedo ad andare a festeggiare a base di alcol e ragazze, ma tu … -
-Io … cosa? –
Rise divertita … -Niente … lascia stare! –
… non so se essere felice o meno del tuo commento velato …
-Allora, come si beve? –
-Eh? –
-La vodka … -
-Così! Liscia! Tutta d’un fiato! –
… ribadisco: sembro idiota …
- … l’intero bicchiere?! Come fosse acqua?! – domandò scioccata …
-Più … o meno … sì. –
-Ah … - poco convinta, guardò perplessa il tumbler … - All’epoca la bevvi come un drink qualsiasi: sorseggiandola … ma se dici che va mandata giù tutta d’un fiato … lo farò! - così, senza esitare, fece come gli aveva suggerito lui: prese il bicchiere e mandò giù tutto il suo contenuto, esordendo alla fine con tono fin troppo animato … -Però ... forte! -
-Non male, vero? – concluse, mandando giù anche lui una bella quantità di alcol …
-Uhm sì … hai ragione: non male ... però … – piegò le labbra in un sorriso malizioso, guardandosi rapidamente attorno con espressione annoiata … - … perché non movimentiamo un po' la serata? –
-Eh? – inconsciamente, sgranò gli occhi … -Che … intendi? –
-Non so … tipo … ballando! -
Joe aggrottò la fronte e si incupì …
… io non so ballare …
-Veramente … io … -
-Non ami ballare … lo so … -
-Già … - amareggiato e a disagio, abbassò lo sguardo …
… con Caterina non è stato un grosso problema, ma proprio con te non posso permettermi di fare una figuraccia simile …
… non sopporterei di vederti ridere di me …
-Ma infatti … pensavo di ballare solo io … che ne dici? - propose con voce suadente, alzandosi dalla sedia e salendo sul tavolo con disinvoltura mentre 009 doveva ancora realizzare cosa stava accadendo …
-F-fff-fran-çoise … - balbettò sconvolto, guardandola cominciare a muoversi provocante proprio davanti a lui …
Shimmy Shimmy yah, Shimmer yam
Shimmer yay
I'm a ol' dirty dog all day
No way Jose
Your girl only go one way, ay mi madre
You should check that out
Maybe you ain't turn her out
Maybe it's none of my business
But for now work it out
Let's get this, dale

Alcuni clienti del locale si voltarono verso di loro per vedere cosa stesse accadendo …
Nobody knows what I'm feeling inside
I find it so stupid
So why should I hide
That I love to make love to you baby
(yeah make love to me)
So many ways wanna touch you tonight
I'm a big girl got no secrets this time
Yeah I love to make love to you baby
(yeah make love to me)
If this would be a perfect world
We'd be together then
(let's do it do it do it)
Only got just one life this I've learned
Who cares what they're gonna say
(let's do it do it do it)

I wanna dance, and love, and dance again
I wanna dance, and love, and dance again

Dance, yes
Love, next
Dance, yes
Love, next

… con i suoi movimenti che sfioravano la perfezione assoluta della sensualità e lo sguardo intenso e profondo, lo inchiodò inesorabilmente sul posto … 
Baby your fire is lighting me up
The way that you move boy is reason enough
That I love to make love to you baby
(yeah make love to me)
I can't behave
Oh I want you so much
Your lips taste like heaven
So why should I stop?
Yeah I love to make love to you baby
(yeah make love to me)
… sotto gli occhi pieni di invidia per lui e di ammirazione per lei da parte degli altri clienti del locale, Fançoise continuava impassibile a tenere i propri, fissi nei suoi, invitandolo tacitamente a non distogliere lo sguardo da lei e dal proprio corpo … 
If this would be a perfect world
We'd be together then
(let's do it do it do it)
Only got just one life this I've learned
Who cares what they're gonna say
(let's do it do it do it)

… Joe era immobile sulla sedia, incapace di parlare … pensare … e respirare … tanto gli stava obnubilando la mente con la sua danza …

I wanna dance, and love, and dance again
I wanna dance, and love, and dance again

(Let's do it loud, and make it last)
('cause baby, nothing should matter tonight)
(Let's do it loud, and make it last)
('cause baby, nothing should matter tonight)

… ormai il ragazzo non si rendeva più conto di niente e nessuno … a parte di lei …

Mr Worldwide, and the world's most beautiful woman
Modern day Hugh Hef  (uh, yes)
Playboy to the death (uh, yes)
Is he really worldwide? (uh, yes)
Mami let me open your treasure chest
Play dates, we play mates
I'm the king snatching queens, checkmate
What you think?
It's a rumor
I'm really out of this world
Moon, luna
Make woman comfortable
Call me bloomer
Can't even show love cause they'll sue ya
But I told them, 'hallelujah, have a blessed day'
So ahead of myself
Everyday's yesterday
Want the recipe? it's real simple
Little bit of Voli, and she'll open sesame

… e del suo sinuoso corpo che si muoveva al ritmo di quella canzone accattivante e ritmata … proprio come quella volta, alcuni mesi prima, al Noche Y De Dia a Bogotá, con la differenza che, questa volta, stava ballando per lui e solo per lui ... proprio come aveva desiderato follemente quella notte …

Now dance yes (Oh oh oh oh oh)
Love next (Oh oh oh oh oh oh)
Dance yes (Oh oh oh oh oh)
Love next (Oh oh oh oh oh)

If this would be a perfect world
We'd be together then
(let's do it do it do it)
Only got just one life this I've learned
Who cares what they're gonna say
(let's do it do it do it)

I wanna dance, and love, and dance again
I wanna dance, and love, and dance again.
… e con quegli ultimi versi sulle labbra, sensuale come non mai, la ragazza scese dal tavolo e gli si avvicinò, guardandolo negli occhi mentre inclinava la testa di lato e si accostava audacemente al suo volto …
Le loro labbra erano così vicine che 009 tremò violentemente dall’emozione, ma quando realizzò che forse sarebbe finalmente morto sulle sue morbide ed invitanti labbra rosa come i petali dei fiori di ciliegio, la canzone terminò e la gente intorno a loro cominciò ad applaudire fragorosamente e a fischiare … tanto da farli trasalire entrambi e da infrangere istantaneamente l’incantesimo …

-Ma cosa … – stordita, sobbalzò e si portò una mano alla testa: la sentiva tremendamente pesante … - … sta succedendo? –  si guardò confusa attorno …
Senza però comprendere gli eventi, si voltò verso di lui con aria interrogativa, cercando una risposta, ma appena si accorse che i loro volti erano così vicini che poteva percepire il suo respiro sulla propria bocca, sgranò sconvolta gli occhi e, imbarazzata, si allontanò bruscamente … -Cosa … cosa è successo? Perché … stanno applaudendo e ci stanno guardando? Che è accaduto? –
Joe la guardò perplesso per un lungo attimo, ma non ci mise molto a capire cosa fosse accaduto: l’effetto del profumo era terminato …
Inconsciamente, guardò subito l’ora sullo schermo del cellulare …
… le 23 …
E così, avvilito, abbassò gli occhi e li chiuse senza risponderle …
… che stupido che sono stato ad illudermi che stasera …
Scosse la testa, tentando di allontanare da sé quel pensiero e poi, inspirò, riaprendo le palpebre e guardandola con aria solo apparentemente calma … -Te lo spiegherò mentre torniamo alla base … adesso però, andiamo … è tardi … - concluse con finta freddezza, andando a pagare il conto e poi, dirigendosi verso l’uscita, senza prestare attenzione alla confusione generatasi da quello che era appena accaduto …

 

Il giorno dopo,
alla base dei cyborg …

 

-Allora? Come è andata? – gli chiese mettendosi a sedere accanto a lui …
-Bene … - mormorò con voce assente, finendo il caffè …
-Ah, sì? … e questa è la tua faccia per essere andata bene?! –
Annuì, mogio …
Jet sospirò … -Fammi indovinare … non è finita come speravi … -
-Invece sì: non è successo niente … -
-Allora vedi che ho ragione?! … non è finita come volevi: non te la sei fatta! -
-Jet. –
-Che c’è?!? Non ho detto scopare! –
Joe sbuffò esasperato … -Smettila con questo genere di affermazioni. –
-Perché?! È la verità! –
-No! – inconsciamente alzò la voce.
Scettico, 002 alzò un sopracciglio e restò in silenzio …
-Per favore, Jet: smettila con questi discorsi … io non voglio rovinare il rapporto che ho con lei per … una … sciocchezza … - ma mentre si riferiva ai propri sentimenti con il termine sciocchezza, sentì il cuore stringersi forte forte e fargli profondamente male …
- … ma se non fosse una sciocchezza? – provò a suggerire a bassa voce l’amico …
Con aria perplessa, 009 alzò lo sguardo verso di lui …
- … in fondo, è talmente bella e speciale che … - abbassò pensieroso lo sguardo … - … è così facile innamorarsi di lei … -chiuse per un attimo gli occhi e poi, li riaprì, alzandosi in piedi … - … comunque, fai come credi … è solo una tua scelta. –
-Jet, ma … -
Il ragazzo gli rivolse un’espressione insolita da lui, un misto tra il turbato e l’afflitto … -Non chiedermi ulteriori spiegazioni … non credo che ti piacerebbero … - e così, senza aggiungere altro, lasciò la stanza e se ne andò via …

 

Sospirò, ascoltando per l’ennesima volta quella canzone …
Ogni volta che ascolto Dance Again e chiudo gli occhi, la rivedo su quel tavolo … mentre balla davanti a me …
Si passò una mano sul collo, massaggiandoselo …
… alla fine impazzirò, se continuo così …
… devo smetterla …
Così, spense l’iPod e lo ripose via …
… andrò a fare un giro in città …
Si tolse la maglietta, restando solo con i pantaloni, e andò all’armadio per prendere una camicia, ma prima che ne potesse scegliere una e indossarla, qualcuno bussò alla sua porta …
Ancora sovrappensiero, non pensò a mettersi qualcosa addosso e andò ad aprire la porta così come era … -Sì? -
-Distu- la voce le morì in gola … e, arrossendo, distolse lo sguardo e balbettò … -D-distu-rbo? –
Sorpreso di trovarsi davanti proprio lei, rimase imbambolato come uno stoccafisso, continuando a non pensare al proprio abbigliamento …
Dal canto suo però, vedendo che il ragazzo non dava segni di vita, 003 si portò una mano alla bocca e si schiarì la voce, ripetendo imbarazzata … -D-ddi-sturbo? –
Finalmente, Joe si riprese … -No! Certo che no! - sorrise a disagio … -Vieni pure! –
Continuando a non guardarlo direttamente, annuì ed entrò in camera …
-Dimmi pure! –
-Ecco io … - arrossì di nuovo, abbassando ancora di più gli occhi … - … ero venuta a portarti una cosa … -
Perplesso, la guardò con aria interrogativa …
Lei allora, gli porse un piccolo pacchetto, sussurrando debolmente … -Auguri … -
-A-uguri? –
003 annuì … -Oggi … è il tuo compleanno … è il 16 maggio … -
Il ragazzo guardò subito il calendario …
… con quello che era successo il giorno precedente si era completamente dimenticato di che giorno fosse …
Si voltò di nuovo verso di lei, restando in silenzio e guardando confuso il pacchetto che Françoise gli stava porgendo …
Visto che lui non dava segno di volerlo prendere, lei aggiunse timidamente … -Lo so … in genere … noi non ci facciamo regali … né per il compleanno … né per altre ricorrenze, ma … come diceva sempre mia madre … se senti che è una cosa che viene spontanea dal cuore, falla senza ripensamenti né timori … -
Alle sue parole, lui sorrise dolcemente e, senza più esitare, prese il pacchetto … -Grazie … -
-Prego … spero che siano di tuo gradimento … -
Il ragazzo aprì il pacchetto e al suo interno vi trovò un paio di gemelli in oro bianco, finemente lavorati ed incisi … -Sono … stupendi! - mormorò sorpreso, osservando l’incisione … -Sono delle tsuru ( 1 ) che prendono il volo … vero? –
-Sì … -
-Le hai scelte … per via del loro significato? -
-Sì … anche se non le ho proprio scelte … - esitò un attimo … - … quei gemelli sono unici … non ne esistono altri uguali … -
La guardò stupito … -Che intendi? –
-Che quei gemelli sono pezzi unici … creati appositamente per te … - fece una pausa … - … è stata una mia amica orafa a farli … secondo mie precise indicazioni … -
Ammutolì …
Françoise abbassò lo sguardo e sorrise timidamente … -Spero che … ti portino fortuna … -
-Grazie … lo faranno sicuramente … -
-Prego … - si morse nervosamente un labbro … - … ora però, è meglio se ti non disturbo oltre … - si voltò per andarsene, ma si fermò e si girò di nuovo verso di lui … -A proposito … perdonami ancora per averti messo in imbarazzo ieri sera … al locale … non capisco come mai quel bicchiere di vodka mi abbia fatto quell’effetto … eppure, l’avevo già bevuta in passato e … non mi ero comportata in modo così … poco consono … mi spiace tantissimo … sono … mortificata … -
… alla fine, la sera prima, durante il ritorno da Narita, dopo esser rimasto per diverso tempo in silenzio a riflettere su cosa fosse meglio raccontarle e cosa no, aveva optato per dirle solo una parte della verità, omettendo la storia del profumo …
Sollevato per aver saputo casualmente e in modo indiretto che quella volta, durante la gita delle superiori, non si fosse fatta obnubilare la mente dall’alcol, scosse la testa … -No … non ti devi scusare né sentirti mortificata … non è stata colpa tua e … - si ricordò all’improvviso del profumo che le aveva comprato e interruppe il discorso … - … stavo dimenticando una cosa … - le fece segno di aspettare e si diresse verso una piccola mensola vicino al proprio letto da dove prese una confezione in cartone tutta colorata … 
-Ecco … questo è per te … -
Françoise lo guardò con espressione interrogativa mentre prendeva la scatola e l’apriva, restando decisamente stupita … -Un… profumo? –
-Sì … -
La ragazza stappò quindi la boccetta e ne annusò la fragranza … - …vaniglia? –
-Sì! -
- … io adoro la vaniglia! – esordì emozionata …
-Bene … -
… quella ragazza aveva ragione …
-Grazie, ma non dovevi … voglio dire … - arrossì …
-Beh … come ha detto tua madre … se è una cosa che viene spontanea dal cuore, falla senza ripensamenti né timori … giusto? –
Annuì … -Giusto … - gli occhi le iniziarono a brillare vistosamente e il cuore a battere più del dovuto … così, accortasi di non riuscire più a controllare la troppa gioia che l’aveva pervasa, decise di ritirarsi … - … ora però, è proprio il caso che io vada … ancora auguri e … buona serata … - la ragazza aprì la porta per andarsene, ma prima che riuscisse a varcarla, Joe aggiunse … - …  grazie Françoise … sia per il tuo regalo che per il significato che gli hai voluto attribuire … nessuno, prima di adesso, aveva mai fatto niente di simile per me … -
Trattenendo il respiro, per l’emozione che aveva generato in lei la sua affermazione, Françoise restò di spalle e si limitò ad annuire, andandosene poi via e lasciandolo solo … ma con un sorriso felice e pieno di riconoscimento dipinto sul suo volto …

 

Grazie Françoise …
… hai reso speciale questo giorno che per me è sempre stato un momento di tristezza …

 

Happy B-Day,
 dear Joe Shimamura! 

 

 

 

1 - Tsuru è il termine giapponese che indica la gru giapponese o “Grus japonensis”, un uccello bianco molto grande con le zampe nere, caratterizzato da una macchia rossa sulla testa. Secondo la simbologia giapponese, essa è simbolo di longevità e buona salute!

 

 

© 16/05/ 2017

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